29 novembre 2018
Sulla stampa di questi ultimi giorni, il resoconto degli incontri tra il Premier Conte e il Presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker sulla manovra economica italiana che fonda su una corposa ripresa degli investimenti pubblici la possibilità di fare tornare a crescere il Pil di almeno l’1,5%.
Non a caso tra i documenti sul tavolo di Bruxelles, nella trattativa sulle misure necessarie per accelerare la realizzazione di opere pubbliche, occupa un posto di rilievo il dossier Ance con i 27 miliardi di opere bloccate, segnalate dall’iniziativa sbloccacantieri, e le proposte dell’Associazione per snellire le procedure farraginose e rivisitare il Codice degli appalti. Due condizioni indispensabili, come sottolineato dal Presidente Buia già nel corso della sua relazione all’Assemblea nazionale Ance del 16 ottobre scorso, per assicurare una reale ripresa dell’economia e dare concretezza agli obiettivi fissati dal Governo, anche nell’ambito del confronto sulla manovra con le istituzioni europee.
Ed è proprio a partire da quei 27 miliardi di opere bloccate sul territorio, in grado di attivare potenzialmente 330mila posti di lavoro, che il Governo italiano intende intervenire con un drastico taglio ai tempi di realizzazione delle infrastrutture. Secondo quanto riportato nel documento, infatti, il Governo si impegna nella messa a punto in tempi brevi di un pacchetto di semplificazioni e nella revisione del Codice appalti.