29 ottobre 2021
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Il metodo di intervento utilizzato dalle attività criminose di tipo organizzato e malavitoso per insinuarsi nel tessuto economico parmense è stato evidenziato durante il convegno “Infiltrazioni criminali nell’economia del territorio parmense” organizzato dalle Associazioni Gruppo Imprese Artigiane, CNA Parma, Confartigianato Imprese Parma, in collaborazione con l’Osservatorio permanente legalità dell’Università di Parma.
Il convegno, dopo i saluti inziali del Direttore del Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali Mario Menegatti e del Rettore Paolo Andrei, si è articolato in due parti: nella prima i docenti dell’Università di Parma Pier Luigi Marchini e Gianluca Gabrielli hanno illustrato l’indagine commissionata ad hoc dalle associazioni di categoria, basata su due processi passati in giudicato.
Nella seconda parte il Presidente del Gruppo Imprese Artigiane Giuseppe Iotti, il Presidente di CNA Parma Paolo Giuffredi, il Presidente di Confartigianato Imprese Parma Leonardo Cassinelli e la docente dell’Università di Parma Monica Cocconi, responsabile dell’Osservatorio permanente legalità dell’Ateneo e Delegata del Rettore all’anticorruzione e trasparenza hanno trattato i risultati dell’indagine, da cui è emerso in modo chiaro come la criminalità economica abbia una forte tendenza ad operare con meccanismi finalizzati ad usare la leva fiscale come strumento di penetrazione nei mercati legali. I casi oggetto di studio hanno infatti evidenziato come i reati di carattere tributario possano essere utilizzati sia per tentare di celare capitali di provenienza illecita, con l’obiettivo di riciclarli, che per creare risorse extra bilancio funzionali alla commissione di ulteriori reati. L’indagine ha evidenziato inoltre come l’ingresso nel mercato da parte delle organizzazioni criminali avvenga sia costituendo imprese ex novo che procedendo ad acquisire imprese già attive, spesso in crisi. La fase di acquisizione rappresenta un momento in cui vi è la possibilità di riciclare denaro derivante da operazioni illecite e fondi generati a partire da operazioni di evasione fiscale. In questi frangenti si rilevano anche diverse pratiche volte ad impedire di risalire alla titolarità effettiva delle imprese.
Monica Cocconi: “L’Evento di oggi si colloca nel contesto di una delle linee di azioni principali del Progetto Osservatorio della legalità dell’Università di Parma, nato da un Accordo di collaborazione fra il Magnifico Rettore e il Presidente della Regione Emilia Romagna per attuare il testo unico regionale sulla legalità, l a l. 18 del 2016, nel cui circuito virtuoso il nostro Ateneo è entrato da un paio di anni. L’Osservatorio nasce da una convinzione di fondo. Conoscere e formare sul modus operandi della criminalità economica e mafiosa è un presupposto fondamentale per riconoscerla e contrastarla, avvalendosi di un metodo innovativo, dinamico, interdisciplinare ed una spiccata vocazione europea. L’analisi condotta dal prof. Pierluigi Marchini e dal dott. Gianluca Gabrielli possiede il valore aggiunto di potersi ricondurre sia alla missione di ricerca sia a quella di terza missione dell’Ateneo e del Progetto. Su tale versante siamo molto grati sia alle associazioni di categoria e ai loro Presidenti di aver attivato con l’Università di Parma un accordo di collaborazione e per averci offerto questa preziosa opportunità di declinare nella realtà concreta del territorio l’azione dell’Ateneo”
Leonardo Cassinelli: “Quello realizzato dall’Università di Parma è un lavoro fondamentale che mette in luce concretamente alcuni dei meccanismi di infiltrazione criminale, soprattutto nelle micro e piccole imprese “sane”. Purtroppo si tende troppo spesso a pensare che questo è un fenomeno che non riguarda la nostra città e la nostra regione, ma non è così. Grazie a questo studio, fatto su casi passati in giudicato, possiamo aiutare le nostre imprese a capire in anticipo i segnali di allarme”.
Giuseppe Iotti: “I nostri associati ci hanno spinto ad approfondire, con l’aiuto delle competenze della nostra Università, e in particolare dei prof. Marchini e prof.ssa Cocconi, le modalità operative di un settore della criminalità economica che sta creando difficoltà a loro in quanto aziende sane, ma più in generale alla società parmense. Questo lavoro è l’inizio di un percorso che vuole sensibilizzare nel concreto tutti gli agenti economici che in un modo o nell’altro vengano interessati da questo vero e proprio tumore”.
Paolo Giuffredi: “Contrastare abusivismo, illegalità e contraffazione ha una valenza etica ed economica. In questi ultimi anni troppe attività imprenditoriali sono state danneggiate con gravi conseguenze e sono stati rilevati altissimi valori di evasione verso l’Erario. Esiste un’Italia “sommersa” che minaccia il lavoro dei piccoli imprenditori già in difficoltà ogni giorno nel destreggiarsi nella burocrazia e nella giungla degli adempimenti. L’illegalità sottrae risorse allo Stato, genera concorrenza sleale verso i veri imprenditori e danneggia i consumatori. Una piaga del nostro Paese che in questi ultimi anni è in crescita costante: si deve cercare di porre freno a queste situazioni che penalizzano sempre più le attività delle imprese artigiane che si muovono in maniera corretta e legale”.
Le conclusioni del convegno sono state tenute dal Prefetto di Parma Antonio Garufi.
Articolo Gazzetta di Parma
Articolo Parma Repubblica
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