Il fisco intensifica i controlli sulla somministrazione illecita di personale

30 aprile 2024

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Contratti di appalto di servizi riqualificati in contratti di somministrazione (illecita) di manodopera con indetraibilità dell’IVA in capo ai committenti. È questa una delle contestazioni che l’Agenzia delle Entrate sta sollevando, con sempre maggiore forza, negli ultimi tempi.

È infatti prassi comune nei settori “labour intensive” (ad esempio, ristorazione collettiva, multiservizi, grande distribuzione) o nelle attività che richiedono particolari competenze tecniche, l’esternalizzazione di alcune fasi della produzione e/o della lavorazione (ad esempio, logistica, movimentazione merci, facchinaggio, trasporto) mediante il ricorso a società cooperative ovvero a consorzi e, come subcontratto, alle società consorziate.

A ciò segue spesso il cosiddetto cambio appalto, ossia la successione nel tempo di diversi fornitori nell’esecuzione di un servizio per conto del medesimo committente. Spesso succede che i lavoratori coinvolti “trasferiti” da una società a quella che subentra risultino essere sempre gli stessi.

Lo schema delineato è attenzionato sia dalle Procure, sia dagli uffici dell’Amministrazione finanziaria, che tendono a individuare il fornitore come un centro di un sistema articolato finalizzato alla frode fiscale.

L’attività istruttoria degli Uffici, pertanto, tende ad appurare, al momento della stipula dei rapporti contrattuali, il grado di diligenza approntata dalla società committente per verificare il livello di affidabilità patrimoniale e finanziaria del fornitore.

L’Ufficio, in caso di criticità, tende a individuare uno schema artificioso in virtù del quale, nel corso degli anni, i lavoratori, che sostanzialmente prestavano la propria attività a beneficio della società committente, erano rimasti gli stessi, nonostante la variazione periodica delle diverse società di volta in volta succedutesi nei rapporti con la società committente. Tali società sono caratterizzate da rilevanti debiti tributari. La gestione delle diverse società consorziate è spesso riconducibile a determinati soggetti persone fisiche, che si succedono con una certa ricorrenza nella rappresentanza legale. Infine, si verifica la cessazione delle attività del precedente consorzio e il passaggio della forza lavoro a un nuovo consorzio e alle sue società consorziate, nonché si riscontra un minor prezzo di mercato dei servizi prestati rispetto al valore medio.

La verifica delle Entrate o della Guardia di Finanza, pertanto, arriva a concludere per l’emissione (fornitore) e l’utilizzo (committente) di fatture giuridicamente o soggettivamente false connesse a una condotta di illecita somministrazione di manodopera. Da ciò consegue la verifica fiscale nei confronti del committente che porta alla indetraibilità dell’Iva e all’indeducibilità ai fini Irap dell’importo riferibile propriamente a costo del personale, visto che l’assunzione diretta dei lavoratori non avrebbe garantito analogo beneficio.

I committenti, pertanto, dovranno prevedere degli accorgimenti nella selezione del fornitore per dimostrare la propria diligenza, ossia:

  • verifica della correttezza contrattuale degli appalti e dei subappalti;
  • (documenti societari (visura, atto costitutivo e simili) per controllarne la struttura;
  • (verifica dei bilanci e della loro regolarità fiscale (con apposita documentazione: ad esempio, modello Redditi, dichiarazione Iva, Cu, Modello 770) e contributiva (Durc e simili quietanze);
  • prova di ulteriori rapporti contrattuali intrattenuti dal fornitore con soggetti terzi;
  • controllo dei prezzi praticati.

Fonte : Sole24Ore


Per maggiori informazioni contattare Giovanni Balocchi responsabile dell’Ufficio Sindacale

Mail: balocchi@gia.pr.it Tel. 0521/2262 (centralino)

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