Economia circolare – Bando MISE per progetti di ricerca e sviluppo. Fondi ancora disponibili

12 aprile 2022

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Beneficiari

Imprese e centri di ricerca potranno presentare progetti anche congiuntamente tra loro, fino ad un massimo di tre soggetti co-proponenti, tramite il ricorso allo strumento del contratto di rete o ad altre forme contrattuali di collaborazione, quali, a titolo esemplificativo, il consorzio e l’accordo di partenariato. I richiedenti imprese devono trovarsi in regime di contabilità ordinaria e disporre di almeno due bilanci approvati e depositati ovvero, per le imprese individuali e le società di persone, disporre di almeno due dichiarazioni dei redditi presentate.

I richiedenti alla data di presentazione della domanda, devono aver ricevuto una positiva valutazione del merito di credito da parte di una Banca finanziatrice.

I progetti finanziabili

Il bando vuole finanziare la ricerca, lo sviluppo e la sperimentazione di soluzioni innovative e sostenibili al fine di promuovere la riconversione delle attività produttive verso un modello di economia circolare, in cui il valore dei prodotti, dei materiali e delle risorse abbia una maggiore durata e la produzione di rifiuti sia ridotta al minimo.

I progetti di ricerca e sviluppo dovranno:

  • essere realizzati nell’ambito di una o più unità locali ubicate nel territorio nazionale;
  • prevedere spese e costi ammissibili non inferiori a euro 500.000 e non superiori a euro 2 milioni;
  • avere una durata non inferiore a dodici mesi e non superiore a trentasei mesi;
  • essere avviati successivamente alla presentazione della domanda di agevolazioni e, comunque, pena la revoca, non oltre 3 mesi dalla data del decreto di concessione;
  • prevedere attività di ricerca e sviluppo finalizzate alla riconversione produttiva delle attività economiche attraverso la realizzazione di nuovi prodotti, processi o servizi o al notevole miglioramento di prodotti, processi o servizi esistenti, tramite lo sviluppo delle tecnologie abilitanti fondamentali – Key Enabling Technologies (KETs)

I progetti ammissibili alle agevolazioni devono prevedere attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, strettamente connesse tra di loro in relazione all’obiettivo previsto dal progetto, finalizzate alla riconversione produttiva delle attività economiche attraverso la realizzazione di nuovi prodotti, processi o servizi o al notevole miglioramento di prodotti, processi o servizi esistenti, tramite lo sviluppo delle tecnologie abilitanti fondamentali di cui all’allegato n. 1, relative a:

  • innovazioni di prodotto e di processo in tema di utilizzo efficiente delle risorse e di trattamento e trasformazione dei rifiuti, compreso il riuso dei materiali in un’ottica di economia circolare o a «rifiuto zero» e di compatibilità ambientale (innovazioni eco-compatibili);
  • progettazione e sperimentazione prototipale di modelli tecnologici integrati finalizzati al rafforzamento dei percorsi di simbiosi industriale, attraverso, ad esempio, la definizione di un approccio sistemico alla riduzione, riciclo e riuso degli scarti alimentari, allo sviluppo di sistemi di ciclo integrato delle acque e al riciclo delle materie prime;
  • sistemi, strumenti e metodologie per lo sviluppo delle tecnologie per la fornitura, l’uso razionale e la sanificazione dell’acqua;
  • strumenti tecnologici innovativi in grado di aumentare il tempo di vita dei prodottie di efficientare il ciclo produttivo;
  • sperimentazione di nuovi modelli di packaging intelligente (smart packaging) che prevedano anche l’utilizzo di materiali recuperati;
  • sistemi di selezione del materiale multileggero, al fine di aumentare le quote di recupero e di riciclo di materiali piccoli e leggeri.

Sono ammissibili progetti con elevato contenuto di innovazione tecnologica e sostenibilità, realizzati negli ambiti del ciclo produttivo rilevanti per l’economia circolare.

Le tematiche rilevanti inerenti all’economia circolare sono individuate in coerenza con le priorità stabilite nei piani d’azione dell’Unione europea per l’economia circolare di cui alle comunicazioni della Commissione europea n. 614/20151 e n. 98/2020. Le tecnologie abilitanti fondamentali e le indicazioni di dettaglio per l’individuazione delle tematiche rilevanti inerenti all’economia circolare sono elencati negli allegati 1 e 2 al decreto 11 giugno 2020. https://www.mise.gov.it/images/stories/normativa/DM_11_giugno_2020.pdf

Spese ammissibili

Le spese e i costi ammissibili devono essere sostenuti direttamente dal soggetto beneficiario e pagati dallo stesso, e sono quelli relativi a:

  1. il personale dipendente del soggetto proponente o in rapporto di collaborazione o di somministrazione lavoro ovvero titolare di specifico assegno di ricerca, limitatamente a tecnici, ricercatori ed altro personale ausiliario, nella misura in cui sono impiegati nelle attività di ricerca e di sviluppo oggetto del progetto. Sono escluse le spese del personale con mansioni amministrative, contabili e commerciali.

Il personale è quantificato con la metodologia dei costi standard unitari.

  1. gli strumenti e le attrezzature di nuova fabbricazione, nella misura e per il periodo in cui sono utilizzati per il progetto di ricerca e sviluppo.
  2. i servizi di consulenza e gli altri servizi utilizzati per l’attività del progetto di ricerca e sviluppo, inclusa l’acquisizione o l’ottenimento in licenza dei risultati di ricerca, dei brevetti e del know-how, tramite una transazione effettuata alle normali condizioni di mercato;
  3. le spese generali calcolate su base forfettaria nella misura del 25 per cento dei costi diretti ammissibili del progetto, secondo quanto stabilito dall’articolo 29 del regolamento (UE) n. 1290/2013;
  4. i materiali utilizzati per lo svolgimento del progetto, di nuova fabbricazione. Nel caso di utilizzo di materiali esistenti in magazzino, il costo ammissibile è quello di inventario di magazzino, con esclusione di qualsiasi ricarico per spese generali.

Il soggetto beneficiario deve dotarsi di un sistema di contabilità separata o di un’adeguata codificazione contabile atta a tenere separate tutte le transazioni relative al progetto agevolato.

Inoltre, i costi sostenuti nell’ambito delle attività di sviluppo sperimentale (SS) devono essere rilevati separatamente da quelli sostenuti per attività di ricerca industriale (RI).

Il prototipo o il prodotto pilota realizzato nell’ambito delle attività di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale può essere utilizzato per scopi commerciali solo qualora sia necessariamente il prodotto commerciale finale e il costo di fabbricazione sia troppo elevato per essere utilizzato soltanto a fini di dimostrazione e di convalida. In tale ipotesi, i relativi costi sono ammissibili in proporzione al periodo di utilizzo del prototipo stesso per le attività di ricerca e sviluppo rispetto all’ammortamento fiscale. In ogni caso, gli eventuali ricavi univocamente riconducibili all’utilizzo del prototipo, del prodotto/processo pilota nel corso di svolgimento del progetto di ricerca e sviluppo, come ad esempio quelli derivanti dalla vendita dei risultati dei test di convalida e delle prove, sono dedotti dai costi ammissibili.

Il budget a disposizione e le agevolazioni previste

Il decreto stanzia 150 milioni di euro per la concessione dei finanziamenti agevolati a valere sulle risorse del fondo FRI e 60 milioni di euro per la concessione dei contributi alla spesa a valere sul Fondo sviluppo e coesione e sul Fondo per la crescita sostenibile. Sono inoltre previste due riserve, ognuna pari a circa la metà degli stanziamenti, una per i progetti delle PMI e delle reti di imprese nell’intero territorio nazionale ed una destinata esclusivamente ai progetti da realizzare nel Mezzogiorno. E’ possibile inoltre attivare ulteriori co-finanziamenti da parte delle Regioni e Province autonome.

Le agevolazioni saranno concesse tramite:

  • Finanziamenti agevolati del FRI, per il 50% delle spese e dei costi ammissibili di progetto.
  • Contributi alla spesa, in misura delle seguenti percentuali delle spese e dei costi ammissibili di progetto:
  • 20% per le micro e piccole imprese, e per gli organismi di ricerca
  • 15% per le medie imprese;
  • 10% per le grandi imprese.

Le agevolazioni sono concesse complessivamente nei limiti delle intensità massime di aiuto stabilite dagli articoli 4 e 25 del Regolamento GBER.

Le agevolazioni concesse in relazione ai progetti di ricerca e sviluppo di cui al presente decreto non sono cumulabili, con riferimento alle medesime spese, con altre agevolazioni pubbliche che si configurano come aiuti di Stato, incluse quelle concesse sulla base del regolamento “de minimis”, ad eccezione di quelle ottenute esclusivamente nella forma di benefici fiscali e di garanzia e comunque entro i limiti delle intensità massime previste dal Regolamento GBER.

Il Finanziamento agevolato è concesso alle imprese e ai centri di ricerca, copre una percentuale nominale delle spese ammissibili pari al 50 (cinquanta) per cento ed è concedibile in presenza di un Finanziamento bancario associato concesso da una Banca finanziatrice.

  • Il Finanziamento agevolato ed il Finanziamento bancario costituiscono insieme il Finanziamento, regolato in modo unitario da un unico contratto. Il Finanziamento, unitamente al contributo alla spesa a valere sul FSC, non può essere superiore al 100 (cento) per cento dei costi e delle spese ammissibili.
  • Il Finanziamento può essere assistito da idonee garanzie.
  • Il rimborso del Finanziamento è compreso tra un minimo di 4 (quattro) anni e un massimo di 8 anni (allungabili a 11 per la sola parte di finanziamento agevolato in caso di preammortamento massimo di 3 anni).
  • Il Finanziamento bancario è concesso a tasso di mercato e copre una percentuale nominale pari ad almeno il 20 (venti) delle spese ammissibili.
  • Il Finanziamento agevolato è concesso a un tasso di interesse pari al 20 (venti) per cento del tasso di riferimento europeo, se non inferiore alla misura fissata per decreto (ad oggi 0,80 per cento annuo, salvo successive modifiche).

Le agevolazioni saranno concesse con procedura valutativa a sportello, sulla base dell’ordine cronologico giornaliero di presentazione, fino ad esaurimento delle risorse.

Nell’ambito delle attività istruttorie, le domande di agevolazioni sono valutate dal punto di vista tecnico da ENEA ovvero dagli esperti in innovazione tecnologica tramite l’attribuzione di punteggi sulla base dei criteri indicati nel decreto.

Le imprese dovranno allegare alla domanda, tra l’altro, l’attestazione di disponibilità alla concessione del finanziamento, prevista per l’accesso al FRI come specificato nel decreto direttoriale 5 agosto 2020.


Per maggiori informazioni contattare Veronica Formentini responsabile dell’Ufficio Credito

Mail: veronica.formentini@assindustria.pr.it Tel. 0521/2262 (centralino)

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